Canva acquisisce Affinity: quale destino spetta ai designer?
La suite di programmi Affinity costituisce ormai un’idonea alternativa al pacchetto Adobe, e la sua acquisizione da parte di Canva rappresenta una mossa determinante nel mercato e nel futuro della grafica digitale.
Affinity e Adobe: davvero equiparabili?
Affinity consiste nel progetto più recente della società inglese Serif, che, a partire dal 2014, ha cercato di rispondere a quegli stessi bisogni per cui le maggiori applicazioni Adobe si sono affacciate al mondo della grafica. È evidente a chiunque il parallelismo tra le principali funzioni di Affinity, quali editing foto, grafica e impaginazione, e programmi come Photoshop, Illustrator e InDesign, ancora fondamentali per ogni tipo di designer e creativo digitale.
L’intelligenza artificiale è un’innovazione che è stata ormai integrata da entrambe le suite. A fare la differenza tra le due è un altro fattore: Affinity propone, infatti, strumenti user-friendly, ideati per essere utilizzati sia da utenti non professionisti che da designer con esperienza.
I designer sono pronti al cambiamento?
Canva si è imposto sul mercato rivolgendosi a un segmento di utenza differente a quello di Adobe, ma qualcosa è evidentemente cambiato. Quello che alcuni designer faticano ancora ad accettare è la gamma di prodotti professionali che nell’ultimo periodo sta offrendo. L’inversione di marcia nella tipologia di clientela non deve sorprendere troppo. Il mondo del graphic design sta mutando e anche la recente svolta apportata da Figma ne è la prova. La sua mancata acquisizione da parte di Adobe ha cominciato a creare timore: sarà Canva a infliggere il colpo finale?
Noi attualmente utilizziamo ancora entrambe i software per le nostre campagne, in un gioco di equilibri tra immagine e comunicazione. Il nostro team è dinamico, pronto ad anticipare le tendenze e a cavalcare l’innovazione.
E voi, quali software usate? Quale pensate che sia il futuro della grafica digitale?