“Tanto tu lo fai in 5 minuti” è la frase che nella vita un grafico pubblicitario si sente dire molto spesso. E non c’è nulla di più errato.
Creare un’immagine pubblicitaria è tutt’altro che un lavoro semplice. Soprattutto se la grafica è la componente principale del mezzo che si utilizza per promuoversi.
Il Manifesto Pubblicitario
Il manifesto pubblicitario è da sempre considerato una forma di arte. La sua grafica è mutata negli anni e ancora oggi consente di portare ovunque e a prezzo contenuto il proprio brand e il proprio messaggio. L’originalità e la capacità di colpire dell’immagine è tutto. Per questo lo stile dei manifesti è così mutato nel tempo. La cartellonistica pubblicitaria deve arrivare immediatamente all’utente finale, deve abbagliarlo e rimanere impresso nella sua mente. Ecco perché è necessario che sia perfettamente integrato con il periodo storico, gli interessi e le abitudini del target a cui si riferisce. Ecco quindi comparire elementi industriali nei manifesti del primo Novecento, soldati e riferimenti bellici nei manifesti del periodo della guerra mondiale, volti noti che uniscono pubblicità e propaganda politica e che hanno il loro emblema nello Zio Sam americano.
I Want You – Voglio Te!
Questo era appunto ciò che Zio Sam indicava. E si può riportare un po’ a tutti i manifesti. Voglio te, voglio il tuo interesse, voglio che ti ricordi cosa hai appena visto. Questo è lo scopo del cartellone pubblicitario. Ovviamente è una sola delle componenti di una, che oltre alla grafica, mette assieme formato, posizione, frequenza dei manifesti. Per funzionare bene, la grafica deve coinvolgere. Per coinvolgere deve essere ben amalgamata con il pensiero di chi guarda. Al giorno d’oggi, martellati da messaggi pubblicitari nascosti ovunque, l’affissione è forse uno dei pochi modi di fare pubblicità con un messaggio diretto. Per questo compito del grafico è renderlo comprensibile ma mai banale, per non rischiare di disperderlo.
Messaggio e Immagine
Creare una grafica pubblicitaria per un manifesto deve tenere conto di tutti gli elementi sopra elencati, senza però mettere in secondo piano la creatività. Ci sono poche e semplici regole da seguire per un manifesto di successo:
- Il testo: deve essere comprensibile, a grandi caratteri nitidi, visibili a distanza e in diverse condizioni (macchina, autobus, camminando dall’altro lato della strada, con pioggia, sole e riflesso). Un font difficile da interpretare rende troppo lunga, e quindi inutile, la visualizzazione del messaggio da parte dell’utente. La lunghezza non deve superare le 7 parole, per non risultare prolisso. Il contenuto deve essere in target con il pubblico che si cerca, con un linguaggio adatto all’età, al ceto sociale e al contesto.
- Il messaggio: è la somma di testo e immagine. Lo slogan riassume in una frase l’intero messaggio che si vuole promuovere. Per questo deve integrarsi perfettamente con l’immagine che lo contiene, sia in modo armonico che a contrasto.
- L’immagine: è la parte più importante. Quella che salta più all’occhio. Qualità, attrazione e creatività sono i tre dogmi da seguire per un’immagine pubblicitaria di successo. E’ importante poi, se possibile, immaginarla inserita nel contesto paesaggistico in cui andrà affissa, per poter lavorare bene su toni e colori.
- L’impaginazione: è importante ricordare che il manifesto si legge esattamente come la pagina di un libro, pertanto seguire l’orientamento sinistra/destra è importante per un messaggio comprensibile e diretto. Si può tuttalpiù rendere più movimentata la struttura grafica seguendo linee diagonali, senza però disorientare chi guarda: il manifesto è un tipo di pubblicità spesso e volentieri osservata mentre si è in movimento, pertanto l’utente non deve perdere tempo a decifrare le scritte. Deve arrivare diretto al fulcro del messaggio.
Semplicità e Creatività
Non è un ossimoro. È ciò che sintetizza la bravura del grafico pubblicitario. Un messaggio semplice non significa che debba cadere nel banale. Un manifesto può avere moltissimi significati reconditi e nascosti. E’ importante che il principale salti subito all’occhio. Giocare con il design, con le sovrapposizioni, con le dimensioni consente di ricreare una vasta gamma di messaggi subconsci e nascosti e la magia del manifesto è proprio questa: un po’ come quando si guarda un film per più volte e si scoprono dettagli e sfumature diverse ad ogni visione. Il famoso “tanto lo fai in 5 minuti” fa parte sempre di ciò che si dice quando non si ha dimestichezza col mestiere e ci si improvvisa. Un grafico pubblicitario è un artista professionista che studia e progetta le sue opere. L’improvvisazione quando si parla di comunicazione e marketing va lasciata da parte.